Ciao!

Oggi voglio raccontarti la storia di un ingrediente molto importante per l’Osteria del Pettirosso: la Mortandela 🤩

Hai mai sentito parlare di Mortandela? Attento a non confonderla con la Mortadella, perché sono entrambi salumi, ma completamente diversi tra loro.

Scopriamo insieme cos’è la Mortandela e come viene preparata.

Si tratta di un salume tipico della Val di Non, un presidio Slow Food del nostro amato Trentino, e si può riconoscere facilmente grazie a due elementi:

La forma tondeggiante un po’ schiacciata, come se fosse una polpetta;

Il sapore affumicato.

Ma sai perché si chiama proprio così?

Nell’antichità, le famiglie della zona compravano dei maialini e li nutrivano per circa un anno con alimenti totalmente naturali, come patate, fieno, crusca o scarti di ortaggi. Poi il maiale veniva dismesso e la sua carne veniva macinata nel mortaio insieme alle spezie, da qui l’origine del suo nome 🐖

L’impasto ottenuto, che non superava mai i tre etti, veniva lasciato asciugare su assi di legno ricoperte di farina di grano saraceno o mais. Infine la mortandela veniva fatta stagionare per un periodo variabile tra una settimana e un mese.

E oggi, come si produce?

Questo salume viene prodotto ancora oggi seguendo la tradizione, ma la parte più difficile è trovare la materia prima nutrita con cibo completamente naturale. Il sapore deve essere equilibrato e le spezie non troppo invadenti 😋

Un prodotto che, se stagionato, può essere gustato crudo da solo oppure in compagnia di altri salumi; in alternativa, se è fresco, può essere cotto e abbinato alla polenta o a delle verdure.

E il vino?

Ovviamente da buon Oste mi sento in dovere di consigliarti un ottimo vino in abbinamento: i migliori sono sicuramente un Nosiola trentino oppure un magnifico Trentodoc, il gusto che accompagna il gusto 🍾

In Osteria non può mancare questo magico salume, quindi vieni a gustarlo in abbinamento a un buon bicchiere di vino, ti aspetto!

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In alto i calici! 🥂

Paolo